[Recensione] Il principe della nebbia – Carlos Luis Zafón

Titolo: Il principe della nebbia

Autore: Carlos Luis Zafón

Prezzo: € 8,50

Pagine: 196 p.

Data di uscita: 2013

Editore: Mondadori

 

Trama: 1943: il padre di Max decide di trasferire la famiglia sulla costa spagnola per proteggerla dalla guerra. La nuova casa sembra tranquilla ma, appena arrivato, Max scopre un giardino disseminato di statue inquietanti e non tarda a sapere della misteriosa scomparsa del figlio dei precedenti proprietari. Insieme alla sorella Alicia e all’amico Roland, Max comincia a indagare sulla storia di un oscuro naufragio e di un’ombra luciferina che emerge nel cuore della notte per scomparire con le prime nebbie dell’alba…

 

Recensione:

Anche in questo libro, come in tutti i libri di Carlos Luis Zafón, ci viene raccontata una storia carica di magia e di illusione. Nonostante ciò, l’autore non manca di guidarci attraverso la crescita personale del protagonista che, a causa degli eventi che si troverà a vivere, si troverà a dover affrontare le proprie paure.

 

La vicenda si svolge in un paesino in riva al mare, dove la famiglia Carver si trasferisce per sfuggire agli orrori della Seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un luogo in cui il tempo sembra scorrere in un modo tutto suo, cosa che Max, il protagonista, scopre fin dal suo arrivo.

È un paese in cui i luoghi sono carichi di significati nascosti. Dove la casa in cui si trasferisce la famiglia Carver nasconde una storia fatta di tristezza e di felicità negate; dove il giardino di statue nasconde un segreto terrificante; dove un faro non fa solo da sentinella per le navi.

 

I personaggi sono dei ragazzini con i loro problemi adolescenziali e con la voglia di scoprire il mondo, che si ritrovano, loro malgrado, ad aver a che fare con qualcosa di più grande di loro.

C’è Max, la cui mente acuta lo porterà a indagare su una storia intricata quanto orribile; c’è Alicia, sua sorella, che scopre la gioia del primo amore e il vuoto dell’abbandono; c’è Roland che vive la sua vita con spensieratezza, ignaro del tragico destino che lo attende.

Chi manca sono gli adulti, fatta eccezione per in nonno di Roland che vigila attento dal suo faro, nel tentativo di tenere lontano un destino che non può attendere, e il dottor Cain, a metà strada tra un ciarlatano e un demonio che con le sue false promesse tenta di allungare le mani su ciò che desidera di più.

 

Si tratta di un romanzo breve, in alcuni punti forse un po’ troppo superficiale (possibile che due genitori lascino i figli da soli in casa per così tanto tempo senza fare neanche una telefonata?) eppure intenso. Lo stile dell’autore qui è ancora superficiale, immaturo, ben lontano dai suoi lavori successivi, eppure Carlo Luis Zafón riesce a tenere il lettore incollato alle pagine, costringendolo ad arrivare alla fine e a provare un po’ di tristezza.

 

4